Un Manifesto per Todi Festival 2021

Prosegue la tradizione di affidare ad artisti contemporanei l’immagine dell’evento. È infatti il celebre scultore Arnaldo Pomodoro, a firmare il manifesto che accompagna la promozione e lo svolgimento della XXXVa edizione del Festival.

Per il manifesto del Todi Festival 2021 – dichiara Arnaldo Pomodoroho pensato di riprendere – in forma di segno grafico – uno dei miei Scettri, libero dalla sua base fissa e dal peso della materia. I cinque Scettri in alluminio, che ho ideato per la mia sala personale alla Biennale di Venezia del 1988, saranno installati nei Giardini Oberdan di Todi, dove potranno manifestare al meglio la loro valenza di segnali astratti come antenne del futuro e, allo stesso tempo, maschere tribali: negli Scettri ho voluto, infatti, esprimere un senso arcaico legato a un immaginario tecnologico, futuribile”.

In omaggio all’artista, il Comune di Todi ha programmato la mostra temporanea “Labyr-Into. Dentro il labirinto di Arnaldo Pomodoro” che sarà allestita nella suggestiva Sala delle Pietre, situata al primo piano di Palazzo del Popolo. L’esposizione verrà inaugurata nel corso della prima giornata del Todi Festival, Sabato 28 Agosto e il vernissage sarà preceduto da un Art Talk della curatrice Francesca Valente in conversazione con Bruno Corà, Fondazione Burri (Città di Castello), Marco Tonelli, Palazzo Collicola (Spoleto) e Federico Giani, Fondazione Arnaldo Pomodoro (Milano).

“L’Ingresso nel labirinto (1995-2011), nato come work in progress alla metà degli anni Novanta – dichiara Francesca Valente, Curatrice della Mostra – è un environment di circa 170 mq visitabile a Milano. È la summa di Pomodoro come uomo e come artista, questa volta assurto a Dedalo contemporaneo,  punto di arrivo di un percorso unico nel suo genere. Sarà possibile ammirarlo a Todi in una libera interpretazione firmata da Oliver Pavicevic e Steve Piccolo che ne ricostruiscono gli ambienti  in realtà virtuale, utilizzando innovative tecnologie olofoniche in un’esperienza multi-sensoriale davvero coinvolgente. Viaggio interiore che invita all’auto-analisi e alla metamorfosi, l’opera è ispirata all’Epopea di Gilgamesh, primo poema epico dell’umanità inciso su tavole d’argilla in caratteri cuneiformi; scritture primordiali e insondabili ma aperte al contempo ad ogni interpretazione”.

Il proficuo incontro tra Todi Festival e l’opera del Maestro è frutto della collaborazione con la Fondazione Progetti Beverly Pepper di Todi e la Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano, già attive nell’organizzazione della seconda edizione del Festival delle Arti, in programma a partire dal 24 Luglio e che proseguirà anche durante il Todi Festival.

Arnaldo Pomodoro è nato nel Montefeltro nel 1926, ha vissuto l’infanzia e la formazione presso Pesaro. Dal 1954 vive e lavora a Milano.

Le sue opere del Cinquanta sono altorilievi dove emerge una singolarissima “scrittura” inedita nella scultura, che viene interpretata variamente dai maggiori critici. Nei primi anni Sessanta affronta la tridimensionalità e sviluppa la ricerca sulle forme della geometria solida: sfere, dischi, piramidi, coni, colonne, cubi -in lucido bronzo- sono squarciati, corrosi, scavati nel loro intimo, con l’intento di romperne la perfezione e scoprire il mistero che vi è racchiuso. La contrapposizione formale tra la levigata perfezione della forma geometrica e la caotica complessità dell’interno sarà d’ora in poi una costante nella produzione di Pomodoro. Nel 1962 partecipa alla mostra “Sculture nella città”, organizzata da Giovanni Carandente, nell’ambito del Festival dei due Mondi di Spoleto, con la sua prima scultura volumetrica in ferro, La Colonna del viaggiatore, realizzata nell’officina Italsider di Lovere. Nel 1966 gli viene commissionata una sfera di tre metri e mezzo di diametro per l’Expo di Montreal, ora a Roma di fronte alla Farnesina: è il passaggio alla grande dimensione. Questa è la prima delle numerose opere dell’artista che hanno trovato collocazione in spazi pubblici di grande suggestione e importanza simbolica: nelle piazze di molte città (Milano, Copenaghen, Brisbane, Los Angeles, Darmstadt), di fronte al Trinity College dell’Università di Dublino, al Mills College in California, nel Cortile della Pigna dei Musei Vaticani, di fronte alle Nazioni Unite a New York, nella sede parigina dell’Unesco, nei parchi sculturali della Pepsi Cola a Purchase e dello Storm King Art Center a Mountainville, poco distanti da New York City.

Numerose sono le sue opere ambientali: dal Progetto per il Cimitero di Urbino del 1973 scavato dentro la collina urbinate, poi non realizzato a causa di contrasti e problemi locali, a Moto terreno solare, il lungo murale in cemento per il Simposio di Minoa a Marsala, dalla Sala d’Armi per il Museo Poldi Pezzoli di Milano, all’environment Ingresso nel labirinto, dedicato all’Epopea di Gilgamesh, fino al Carapace, la cantina di Bevagna realizzata per la famiglia Lunelli.

Memorabili mostre antologiche lo hanno consacrato artista tra i più significativi del panorama contemporaneo. Numerose esposizioni itineranti si sono susseguite in Europa, Stati Uniti, Australia e Giappone.

Si è dedicato alla scenografia sin dall’inizio della sua attività e ha realizzato ‘‘macchine spettacolari’’ per numerosi lavori teatrali, dalla tragedia greca al melodramma, dal teatro contemporaneo alla musica.

Ha insegnato nei dipartimenti d’arte delle università americane: Stanford University, University of California a Berkeley, Mills College. Ha ricevuto molti premi e importanti riconoscimenti: i Premi di Scultura alle Biennali di São Paulo (1963) e Venezia (1964); il Praemium Imperiale per la Scultura 1990 della Japan Art Association e il Lifetime Achievement in Contemporary Sculpture Award dell’International Sculpture Center di San Francisco (2008). Nel 1992 il Trinity College dell’Università di Dublino gli ha conferito la Laurea honoris causa in Lettere e nel 2001 l’Università di Ancona quella in Ingegneria edile-architettura.

Nel 1995 costituisce la Fondazione Arnaldo Pomodoro con il compito di garantire la conservazione e la valorizzazione della sua opera, dando vita a un’idea visionaria: creare uno spazio inventivo, quasi sperimentale, di studio e confronto sui temi dell’arte contemporanea, dalle avanguardie fino alle più recenti prospettive, mirando a un coinvolgimento, profondo e globale, con le persone e la società.

Per informazioni complete sull’attività dell’artista e per ogni utile approfondimento si rimanda alla consultazione del Catalogue Raisonné online.