Comunicato 24 Agosto

Presentata la nuova produzione di Todi Festival 2023: WHAT’S YOUR nAIM? di Edoardo Guarducci

In anteprima nazionale, Domenica 27 Agosto, al Teatro Comunale di Todi

WHAT’S YOUR nAIM? di Edoardo Guarducci, con la coreografia di Cornelia Dance Company, sarà protagonista della XXXVII edizione di Todi Festival nella serata di Domenica 27 Agosto al teatro Comunale di Todi. Dopo molti anni Todi Festival torna quindi a cimentarsi in una propria produzione, curandone tutti i dettagli, dall’ideazione alla distribuzione, sia in Italia che all’estero. Lo spettacolo, prodotto in collaborazione con Cornelia Dance Company e presentato in anteprima nazionale, vedrà in scena i danzatori Eleonora Greco, Marta Ledeman, Marco Munno e Francesco Russo accompagnati dal live music performer Flavio Paglialunga. Il progetto sonoro e la composizione musicale sono firmati Inude, mentre la scenografia e i costumi sono realizzati da Atmo.

L’autore Edoardo Guarducci e i coreografi della compagnia di danza contemporanea Cornelia hanno presentato lo spettacolo nel corso della conferenza stampa che si è tenuta questa mattina a Perugia presso il Mercato Vianova. Con loro il Sindaco di Todi Antonino Ruggiano e il Direttore Artistico di Todi Festival Eugenio Guarducci.

È un progetto maturato all’interno di ATMO al quale siamo particolarmente legati - dichiara Eugenio Guarducci - perché è riuscito a usare tutte le frecce che abbiamo nell’arco della nostra realtà di piccola ma incisiva industria culturale creativa. Tutti i nostri reparti di produzione, dalla sartoria al laboratorio scenotecnico, da quello grafico a quello fotografico, sono stati coinvolti in questa originale produzione che ci auguriamo possa raccogliere l’interesse di altri operatori culturali del nostro Paese”.

Lo spettacolo accende i riflettori su un interrogativo provocatorio che fonde in un unico termine, nAIM, l’espressione name (nome) e AIM (goal, obbiettivo): un originale gioco di parole e un invito a riflettere sull’invadente dinamica sociale che induce a circoscrivere e limitare la propria identità a un mero scopo, spesso frutto di pressioni, ambizioni e pretese di origine genitoriale o comunque esterne.

“Il titolo dello spettacolo - afferma l’autore, Edoardo Guarducci - è un naming che avevo in mente da qualche anno, a cui però non ero ancora riuscito ad abbinare un’evoluzione espressiva. L’incontro con Cornelia è stato la chiave di volta per dare una forma scenica al concept creativo. In fase di produzione, la parte più stimolante è stata senz’altro quella di coinvolgere artisti e professionisti dello spettacolo dal vivo che, nonostante non avessero mai collaborato tra di loro, ero certo avrebbero trovato la necessaria alchimia per dare vita a un’opera totale in termini di struttura registica e drammaturgica”.

Il disegno luci è a cura di Fabio Massimo Sunzini e Walter Gismondi, mentre il movimento del corpo è guidato dal progetto sonoro firmato Inude, trio elettro-pop dallo stile elegante e raffinato che ha composto la colonna musicale.

Lo spettacolo - dichiara il team di Cornelia Dance Company - affronta un tema molto delicato e attuale: quello legato alla ricerca della propria identità. Nella coreografia si è deciso quindi di lavorare sulla caratterizzazione di quattro differenti personalità a cui sono affidate altrettante sfumature dell’essere. Durante la performance, i danzatori vivono un percorso fatto di cambiamenti e costrizioni, dove l’esplorazione del proprio io è condizionata da forze esterne che nell’atto scenico sono scandite dalla musica dal vivo. La relazione tra corpo e suono è guidata dalla presenza in scena di un polistrumentista, Flavio Paglialunga, che assume un vero e proprio ruolo e personaggio all’interno della drammaturgia, essendo posizionato all’interno di un’installazione che durante lo spettacolo è in grado di accogliere come di respingere il movimento dei danzatori e la loro immagine”.

Durante la performance, quindi, il suono si fa vivo all’interno di una scenografia che rappresenta una “dimensione altra” con cui l’uomo si confronta continuamente, maturando la propria consapevolezza, nel tentativo di liberarsi dalle costrizioni che provengono dall’ambiente esterno.

IL GRECHETTO DI TODI ROCCAFIORE LIMITED EDITION

Durante la presentazione, protagonista anche il Grechetto di Todi Roccafiore Limited Edition, bottiglia ufficiale di Todi Festival 2023 presentata per l’ottavo anno consecutivo grazie alla partnership con Cantina Roccafiore. Come nei sette anni precedenti la bottiglia ha un’etichetta d’autore: il manifesto ufficiale del Festival, quest’anno affidato a Ugo La Pietra. Una bottiglia che, come sottolinea Luca Baccarelli, titolare di Cantina Roccafiore, rinforza il connubio con il Todi Festival all’insegna di prestigiose etichette realizzate da grandi artisti. “Roccafiore - ricorda Baccarelli - è da sempre vicina agli artisti contemporanei con partnership e progetti come Scrigni d’autore, consistente nel realizzare un’opera d’arte all’interno di una cassetta di legno solitamente contenente vino pregiato”.

LA CANTINA ROCCAFIORE

Todi, e in particolare le campagne che la circondano sono uno spicchio d’Umbria di una bellezza rara. È qui che alcuni anni fa Leonardo Baccarelli e suo figlio Luca hanno avuto l’intuizione: dare forma a un’idea e a una passione attraverso il primo vigneto. Oggi Roccafiore è la bandiera di Todi nel mondo. L’azienda è nata agli inizi degli anni 2000 e si estende su una superficie di oltre quindici ettari vitati nella frazione di Chioano, in località Collina. Sotto l’attenta supervisione delle firme enologiche dell’altoatesino Hartmann Donà e di Alessandro Biancolin, prendono vita etichette straordinarie. Vini che comunicano ciò che tutti i migliori vini dovrebbero saper trasmettere: quella sinergia quasi magica tra uomo e natura, tra terreno, microclima e varietale.