Hotel Borges

  • Teatro Nido dell'Aquila
  • Sabato 2 Settembre | Ore 19:00
  • 5,00 €
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Libera riscrittura da Borges…e altri visionari…

"Dopo vent'anni di lontananza, quest'autunno sono tornata a Borges, al suo mondo ingordo capace di tenere uniti realtà e artificio. Ho riletto i suoi racconti, in maniera intermittente e randomica, e ho avuto la sensazione di attraversare una storia dell'umanità, dove i vivi e i morti si confondono, e così fanno anche gli animali e le persone, i personaggi mitologici e quelli storici.

Ora vorrei rovistare liberamente tra le sue opere, operando delle variazioni, creando delle vere e proprie riscritture metamorfiche e innestando - qui e là - parole e immagini prese in prestito anche da altri amici visionari (Copi, Edouard Louis, Cocteau, Petrolini).

Il protagonista di Hotel Borges è un bambino, che soffre di insonnia, vive in una casa – solo - e sogna di fare da grande il concierge di un albergo. Il suo gioco preferito è quello di un altro-io con cui dialogare; così facendo gioca a indagare le vite degli altri, al telefono, alla radio, alla TV, alle volte nei sogni anche solo dormendo, come se possedesse una dimensione in più del reale.

Nell'arco di una notte pressoché insonne il bambino incontra una ricca umanità: spesso si tratta di personaggi conosciuti (incontri con uomini straordinari, mostri novecenteschi del bene e/o del male, bestiari di odierna decadenza) che mi sto divertendo a deformare e falsificare deliberatamente secondo la mia fantasia.

Altre volte possono essere personaggi mitologici che gli fanno visita in sogno: una specie di parata, una processione pagana, a tratti sinistra e a tratti divertente, che lo convince di non essere solo.

Indagare le vite degli altri e così facendo attraversare la propria.

Il quel bambino ci siamo noi adulti, immersi nel nostro romanzo di formazione, alla ricerca irrisolta del modo più autentico o idoneo di vivere.
In scena, solo ma condotto da molte visitazioni, c'è Davide Giglio, attore autentico, meraviglioso per forza e fragilità, cofondatore con me della Piccola Compagnia della Magnolia e presenza cardine degli ultimi 12 spettacoli dell'ensemble.

Hotel Borges è un vocabolario di parole e visioni che sembrano affiorare da vecchie amicizie comuni che un po' tutti - giovani e vecchi - conosciamo. Ma cosa portano con sé nell'oggi? A che servono? Procedendo per stanze e incontri, proviamo a stare in una drammaturgia fluida dove il bisogno di comunicare è contemporaneamente contenuto, struttura e forma dello spettacolo stesso.

Con questo lavoro vogliamo provare a raccontare con il teatro il tentativo di farsi spazio in un mondo che non è mai su misura, un abito da adattare incessantemente, in quel volo scomposto e incerto che è per ciascuno l'approssimazione all'amore, la scoperta dell'altro. Proviamo a rovistare ancora e nuovamente tra i temi a noi cari da vent'anni, impastando contaminazioni, utilizzando le riscritture come trampolino (o precipizio) per tornare là, al cuore intatto della forza d'amore. Giorgia Cerruti

Jim Morrison diceva:
“la solitudine è ascoltare il vento e non poterlo raccontare a nessuno”.

  • Produzione: Piccola Compagnia della Magnolia
  • Drammaturgia: Giorgia Cerruti
  • con Davide Giglio
  • Regia: Giorgia Cerruti