Todi Festival abbraccia l’elettronica con Sottocosmo

Todi Festival abbraccia l’elettronica con Sottocosmo

Al Terrazzo del Nido dell’Aquila aperitivo-intervista con Dj Ralf

Dj Ralf ha suonato nei migliori club del mondo, un mostro sacro della house music. Un artista di caratura internazionale che non ha temuto il confronto con altri generi musicali, accettando la sfida – una tra tante – di confrontarsi con il jazz. Giovedì 1 settembre, alle 19, alla Terrazza del Nido dell’Aquila, accetterà un’altra prova, quella che gli sottopone Sottocosmo: lasciare piatti e cuffie per impugnare un microfono e raccontarsi. Perché, all’appuntamento curato da The Brainstorm Agency e Daniele Tomassini, Antonio Ferrari, ovvero Dj Ralf, non sarà nella sua veste più consueta, ma in quella di intervistato. Il confronto è curato da Emergenze.

C’è, poi, una seconda sfida che lancia Sottocosmo, quella di portare la musica elettronica per la prima volta al Todi Festival.

Il programma della serata prevede, in apertura, Stefano Light, il freschissimo progetto che ha per protagonista Giesse, una delle colonne portanti del Dancity Festival. Quindi l’intervista a Dj Ralf, ideatore del Bella Ciao, serata cult  per gli amanti della house, e nome di punta della Laterra Recordings. Non una tradizionale intervista, ma un talk aperto a tutti, con il bicchiere in mano, grazie alla collaborazione con la Vineria Etrusca di Todi, e un microfono a disposizione per domande e curiosità del pubblico e dei ragazzi di Emergenze che condurranno questo prezioso incontro.

A concludere l’appuntamento, che si svolgerà in uno dei luoghi più suggestivi e panoramici del Festival, il set con Healing Force Project e Mistyc Jungle Tribe.

Sottocosmo, frutto dell’amicizia e della fervida collaborazione che lega The Brainstorm Agency, agenzia di produzione eventi e comunicazione integrata, e Daniele Tomassini, appassionato dj e collezionista di vinili, è un progetto nato con l’impegno di promuovere un approccio non convenzionale alla musica, nell’ascolto come nella sua creazione.

Il logo di Sottocosmo, un vinile deformato, si delinea come una sorta di provocazione: un invito a rompere le rompere le righe, le stesse che segnano le tracce di un disco, nel modo in cui ci si predispone alla materia musicale. Un invito rivolto agli artisti ospitati come al pubblico presente.

L’orizzonte di questa espressione non guarda alla nicchia come una dimensione ristretta di cultori e puristi, ma al desiderio di immergersi in contesti misurati e raccolti, con un’identità significativa, dove il processo di decontestualizzazione, elemento chiave delle dinamiche di Sottocosmo, consenta al pubblico la possibilità di provare un nuovo modo di relazionarsi con l’ascolto musicale.